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  • Coerenza

    Coerenza

    Penso che la coerenza sia un valore importante e perseguirlo con se stessi sia un cammino.

    Può essere interessante andare a vedere l’etimologia della parola.

    Coerenza è da ricondursi al latino cohaerere (a sua volta da co=insieme + haerere= essere attaccato). Coerenza è sinonimo di compatezza, di coesione fisica. Ma il termine è molto più usato come qualità comportamentale, etica, perfino morale, quale sinonimo di costanza, logicità, armonia, congruenza, concordanza, corrispondenza, consequenzialità…

    Virtù sempre più rara da reperire tra gli esseri umani.

    La coerenza, come dice anche la definizione, è strettamente legata alla logica, alla capacità di riflettere e valutare eventi e situazioni, di porsi domande per approfondire, usare il pensiero critico-costruttivo di cui siamo dotati.

    Oggi giorno siamo bersagliati da esempi di incoerenza, parole non sostenute da fatti e azioni, e questo viene agito come se fosse consuetudine, sottovalutando le amare conseguenze che possa determinare.

    Da un punto di vista introspettivo la coerenza ha a che fare col sapersi ascoltare e osservare, scorgere stati d’animo contrastanti, accogliere e scegliere a quali far seguire l’azione.

    Non intendo che non si possa cambiare idea, questa è una delle grandi possibilità che l’uomo ha per crescere e conoscersi, ma cambiare idea implica la capacità di sostenere con un ragionamento logico il passaggio da una posizione ad un’altra. La logica è assente nella nostra società.

    Ognuno si noi porta in sè germogli di coerenza, racchiusi in un’azione specifica o in un contesto specifico. La prova consiste nel mantenere il focus sulla coerenza con noi stessi, quando passiamo da un contesto ad un altro, tra situazioni e in relazioni diverse. La nostra capacità di osservazione deve essere sempre viglile per impedire che credenze, consuetudini o vantaggi immediati, ci facciano scendere a compromesso con noi stessi, scivolando nell’incoerenza.

    Tra tante definizioni di coerenza che ho trovato citatate, ho scelto questa di Walter Bonatti:

    coerenza non è cecità, testardaggine, limitatezza, ma consapevolezza delle proprie scelte e accettazione delle responsabilità che ne derivano. E’ chiarezza d’intenti e fermezza di carattere:

    La parte che apprezzo di più di questa citazione è consapevolezza delle proprie scelte e accettazione delle responsabilità che ne derivano.

    Quanto siamo diposti ad accettare le responsabilità di una scelta?

    Quante volte rinunciamo a scegliere per evitare le conseguenze che ne derivano?

  • qualcosa del mio cammino..

    qualcosa del mio cammino..

    Da oltre vent’anni mi dedico al lavoro con le persone.

    Arrivo da una formazione in psicologia e poi conseguente specializzazione in psicoterapia con approccio umanistico. Ho praticato la professione di psicoterapeuta per una buona parte dei miei anni lavorativi, tempo in cui ho visto cambiare il mio approccio alla persona e al disagio e di conseguenza la visione di me come professionista.

    Sono partita dall’intendere la persona, come un essere complesso, con risorse di cui spesso è ignara, inserita in un quadro di riferimento in cui le difficoltà, i blocchi e i disagi sono visti come problemi da risolvere, diagnosi da elaborare, in cui per quanto il principio della relazione paritaria, mi abbia sempre guidato, la visone della persona con qualcosa che “non va” e con cui debba lavorare per aiutarla a riprendersi, ha caratterizzato soprattutto la prima decina di anni del mio lavoro.

    In questi ultimi anni la mia visione della persona, si è arricchita ulteriormente, in quanto ho potuto constatare che sia io che il cliente, siamo immersi in un processo a specchio, in cui uno riflette all’altro degli aspetti, ripristinando una reale parità tra le parti. Ognuno è responsabile di sé , di ciò che pensa e sente.

    La nostra tendenza è quella di delegare all’altro, la nostra emotività, le nostre scelte, ciò in cui scegliamo di credere e questo crea conflitti, stati di stallo, o senso di insoddisfazione che vorremmo che qualche specialista ci facesse sparire.

    Pian piano ho iniziato a sentire strette le classificazioni diagnostiche e i metodi di lavoro in cui si segua un protocollo di lavoro, a rendermi conto che le persone hanno bisogno di un accompagnamento a scoprirsi, in quanto già dentro di loro hanno le risposte che stanno cercando.

    In questo momento storico, è stato per me importante fare una scelta e assumermi la responsabilità di come voglio lavorare. Mi corrisponde una visione di cura per la crescita e responsabilizzazione della persona,

    Mi occupo di Consulenza alla Persona.

    Mi dedico alle persone che sono in cammino e che desiderano accrescere la propria consapevolezza e responsabilità di sé. La chiamo consulenza alla persona, perché la persona, in quanto essere umano incarnato, è il focus del lavoro.

    Riconoscere le opportunità di crescita che la vita propone, i punti personali di resistenza al cambiamento, accettare di essere in un percorso in cui lasciare il controllo e riconoscere la responsabilità di scegliere, sono i punti centrali per vivere una vita di esperienza e di coscienza.

    Per raggiungere questi obiettivi è necessario rendersi conto di ciò che accade dentro di noi, in termini di dialogo, di pensieri e di emozioni che attiviamo per perpetuare il nostro personaggio preferito. E’ molto difficile rendersi conto di questo e lasciare andare la percezione che abbiamo di noi, le nostre identità, per aprirci al nuovo, a ciò che è lì, ma non ci siamo permessi di guardarlo, esplorarlo.

  • Libri

    Libri

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