Qualcosa su di me..

Ciò che scriverò in questo spazio è il frutto della mia esperienza, di constatazioni e riflessioni che mi accompagnano nelle prove, situazioni e persone che la vita mi propone.

So di non sapere tante cose e che le mie conoscenze sono una piccola parte rispetto a ciò che si può conoscere, per cui non propongo verità e non inciterò a credere in qualcosa di diverso da voi stessi.

Mi piace darmi la possibilità di condividere il mio percorso, sapendo che risuonerà ad alcuni ed ad altri per niente

In questi ultimi tempi la mia visione della vita e di come voglio viverla ed esperirla è cambiata.

Prima ero focalizzata sulla mia autonomia in termini di un lavoro che mi permettesse di guadagnare abbastanza per vivere dignitosamente, essere una brava professionista apprezzata e stimata.. essere considerata una brava persona.

La mia autonomia era molto focalizzata fuori da me, agganciata a feedback esterni e a schemi socialmente riconosciuti come validi.

Oggi tali schemi vengono messi in discussione e non mi sento più di aderire ciecamente, senza riflettere e chiedermi cosa significhino per me e se è buono.

Queste le domanda che mi guidano, dandomi la possibilità ogni volta di scegliere al di là che questo sia o meno “conveniente”.

Gradualmente ho deciso di ridurre i giorni di lavoro, lasciando spazio per me e attività che sento mi nutrono e anche alla creatività di nuove idee e progetti, come scrivere.. imparando a distinguere cosa è superfluo e cosa essenziale e questo ha delle ricadute a livello psicologico in termini di pensieri e stati d’animo. Le tendenza ad accumulare e ad avere svariate cose a cui pensare tende a stimolare anticipazioni e quindi preoccupazioni per il futuro, prima fra tutte, fare in modo di preservare ciò che ho accumulato, organizzare la vita in funzione degli impegni presi e quindi il rischio di rincorrere qualcosa che è sempre dietro l’angolo.

L’immagine che mi sovviene per descrivere questo meccanismo è quello del criceto nella ruota.. solo decidendo di scendere dalla ruota posso rendermi conto che stavo girando sempre nello stesso spazio e direzione

Fare questi cambiamenti non mi è stato e non mi è facile…la paura che stia commettendo degli errori irreparabili, che in qualche modo mi possa emarginare e perdere tutto ciò che ho costruito in questi anni mi accompagna quasi ogni giorno.. ed è proprio quel quasi che fa la differenza! perché mi permette di rendermi conto di nuove sensazioni che emergono ogni volta che faccio un passo, sciogliendo catene.

Un aspetto che trovo importante è sganciarsi dal concetto di stabilità e sicurezza.

Quando modifichiamo qualcosa nella nostra vita, la tendenza è di trasformarla in un’abitudine, di pensare che sarà sempre cosi, che quel cambiamento che abbiamo fatto ci fa conquistare una nuova stabilità…

In realtà non è cosi.. e i segnali che nuovi cambiamenti ci stanno attendendo sono davanti ai nostri occhi. Per cui direi che un cambiamento ne chiama un altro. L’immagine della ruota che ho utilizzato prima, la trasformerei in una ruota dopo l’altra:

giro, faccio l’esperienza e da qui metto i presupposti per saltare in un’altra esperienza che è una nuova ruota con un suo senso e ritmo.

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